alternativa all' iscrizione vetture d'epoca
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alternativa all' iscrizione vetture d'epoca
Fine del monopolio dell'Asi ?
Riportiamo qui di seguito parte di un articolo apparso sulla rivista ruoteclassiche di febbraio 2008:
-Non si ferma la battaglia per abbattere il monopolio dell'Automotoclub Storico Italiano (ASI) a cui oggi ci si deve associare per ottenere ( previo pagamento ) quella certificazione di storicità, "madre di tutti quei benefici" concessi alle auto d'epoca.
Fino ad oggi però chi si era dato da fare per abbattere questo privilegio non aveva cavato un ragno dal buco.
Ma ecco che , inaspettatamente, l'iniziativa di un singolo appassionato è riuscita là dove altri avevano fallito.
Per una questione di principio un appassionato di Perugia, proprietario di una "ultraventennale" si è rifiutato di ricorrere all'Asi per poter godere del pagamento privileggiato del bollo di circolazione .
La sua auto sosteneva, possedeva tutti i requisiti previsti dalla legge 342/2000 (art.63) e non vedeva quindi la ragione di iscriversi obbligatoriamente all'Asi.
La Regione Umbria lo ha ascoltato e ha deliberato in merito un principio rivoluzionario, che potrà essere preso d'esempio da tutte le altre regioni.
"Dal primo gennaio 2008 - recita una comunicazione del Consiglio Regionale dell'Umbria datata 8 gennaio 2008- tutti i contribuenti umbri possessori di auto e moto d'epoca potranno gratuitamente autocertificare che il proprio veicolo possiede i requisiti di autenticità senza dover versare a due club - uno umbro e uno a Torino- circa 150 euro per poter entrare in possesso della prescritta "idonea documentazione".
E' un evento importante che elimina quello che di fatto si presentava come un odioso balzello che costringeva i possessori di mezzi d'epoca al versamento di un contributo che non rispondeva a nessun criterio di equità e di libera concorrenza"-.
Se ne ricava quindi che i residenti in umbria non devono iscrivere obbligatoriamente i propri veicoli ad un club federato Asi per beneficiare della legge 342/2000 in materia di pagamento del bollo di circolazione, ma basta una semplice autocertificazione.
Auspichiamo che il principio della Regione Umbria venga recepito da tutte le altre Regioni d'Italia onde evitare disparità di trattamento tra i cittadini italiani.
Rimaniamo in attesa che altre informazioni al riguardo ci vengano segnalate[img] Fine del monopolio [center]
Riportiamo qui di seguito parte di un articolo apparso sulla rivista ruoteclassiche di febbraio 2008:
-Non si ferma la battaglia per abbattere il monopolio dell'Automotoclub Storico Italiano (ASI) a cui oggi ci si deve associare per ottenere ( previo pagamento ) quella certificazione di storicità, "madre di tutti quei benefici" concessi alle auto d'epoca.
Fino ad oggi però chi si era dato da fare per abbattere questo privilegio non aveva cavato un ragno dal buco.
Ma ecco che , inaspettatamente, l'iniziativa di un singolo appassionato è riuscita là dove altri avevano fallito.
Per una questione di principio un appassionato di Perugia, proprietario di una "ultraventennale" si è rifiutato di ricorrere all'Asi per poter godere del pagamento privileggiato del bollo di circolazione .
La sua auto sosteneva, possedeva tutti i requisiti previsti dalla legge 342/2000 (art.63) e non vedeva quindi la ragione di iscriversi obbligatoriamente all'Asi.
La Regione Umbria lo ha ascoltato e ha deliberato in merito un principio rivoluzionario, che potrà essere preso d'esempio da tutte le altre regioni.
"Dal primo gennaio 2008 - recita una comunicazione del Consiglio Regionale dell'Umbria datata 8 gennaio 2008- tutti i contribuenti umbri possessori di auto e moto d'epoca potranno gratuitamente autocertificare che il proprio veicolo possiede i requisiti di autenticità senza dover versare a due club - uno umbro e uno a Torino- circa 150 euro per poter entrare in possesso della prescritta "idonea documentazione".
E' un evento importante che elimina quello che di fatto si presentava come un odioso balzello che costringeva i possessori di mezzi d'epoca al versamento di un contributo che non rispondeva a nessun criterio di equità e di libera concorrenza"-.
Se ne ricava quindi che i residenti in umbria non devono iscrivere obbligatoriamente i propri veicoli ad un club federato Asi per beneficiare della legge 342/2000 in materia di pagamento del bollo di circolazione, ma basta una semplice autocertificazione.
Auspichiamo che il principio della Regione Umbria venga recepito da tutte le altre Regioni d'Italia onde evitare disparità di trattamento tra i cittadini italiani.
Rimaniamo in attesa che altre informazioni al riguardo ci vengano segnalate[img] Fine del monopolio [center]
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Gio Nov 06, 2008 8:43 pm Da Admin